Trattamento Integrativo (Ex Bonus Renzi): Guida Completa a Requisiti, Calcolo IRPEF e Consigli sulla Rinuncia
A chi spetta il Trattamento Integrativo (Bonus 100 €)
Il Trattamento Integrativo approvato con Decreto Legge n. 3 del 2020 (ex Bonus Renzi) è un credito d’imposta massimo di € 1.200 all’anno (€ 100 al mese) che spetta ai lavoratori dipendenti (o assimilati, come i percettori di NASpI o CIG) che rispettano determinati limiti di reddito:
Reddito Complessivo Annuo | Diritto al Trattamento Integrativo |
Fino a € 15.000 | Diritto Pieno e Quasi Assoluto. Spetta in misura intera (€ 1.200), purché l’Imposta Lorda sia superiore alle detrazioni per lavoro dipendente (per evitare casi di “incapienza”).
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Tra € 15.001 e € 28.000 | Diritto Condizionato (Non Assoluto). Spetta solo se la somma di tutte le detrazioni (carichi di famiglia, mutui, spese sanitarie, ecc.) risulta superiore all’Imposta Lorda. L’importo del bonus è pari alla differenza tra detrazioni e Imposta Lorda, fino a un massimo di € 1.200.
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Oltre € 28.000 | Nessun Diritto. Non spetta alcun Trattamento Integrativo. |
ESEMPI PRATICI SUI TRE SCENARI CON RIFERIMENTO ai Scaglioni IRPEF utilizzati (2024)
Scaglioni di Reddito Imponibile | Aliquota (%) | Imposta Fissa per Scaglione Pieno |
Fino a € 28.000 | 23% | € 6.440 |
Da € 28.001 a € 50.000 | 35% | |
Oltre € 50.000 | 43% |
ESEMPIO 1: SCENARIO A – Diritto Pieno (Fino a € 15.000)
Lavoratore: Luca
- Reddito Imponibile Annuo: € 14.000
- Totale Detrazioni Fiscali: € 1.500 (Solo detrazione lavoro dipendente)
- Calcolo IRPEF Lorda
Scaglione Applicato | Base Imponibile | Aliquota | Imposta Lorda Parziale |
Fino a € 28.000 | € 14.000 | 23% | € 3.220 |
IMPOSTA LORDA TOTALE | € 3.220 |
- Verifica Bonus e Imposta Netta
Voce | Calcolo | Risultato |
Imposta Lorda | € 3.220 | |
Totale Detrazioni | € 1.500 | |
Verifica Bonus | L’Imposta Lorda è superiore alla detrazione per lavoro. Il bonus è concesso in misura piena. | Spetta |
Trattamento Integrativo | € 1.200 | |
IMPOSTA NETTA FINALE | € 3.220 – € 1.500 – € 1.200 | € 520 |
Esporta in Fogli
CONCLUSIONE: Luca paga € 520 di tasse e riceve il bonus pieno di € 1.200.
ESEMPIO 2: SCENARIO B – Diritto Condizionato (Tra € 15.001 e € 28.000)
Caso B1: La Condizione è Soddisfatta (Bonus Spetta)
Lavoratore: Giulia
- Reddito Imponibile Annuo: € 24.000
- Totale Detrazioni Fiscali: € 6.050 (€ 1.500 Lavoro Dipendente + € 4.550 Altre Spese)
- Calcolo IRPEF Lorda
Scaglione Applicato | Base Imponibile | Aliquota | Imposta Lorda Parziale |
Fino a € 28.000 | € 24.000 | 23% | € 5.520 |
IMPOSTA LORDA TOTALE | € 5.520 |
- Verifica Bonus e Imposta Netta
Voce | Calcolo | Risultato |
Imposta Lorda | € 5.520 | |
Totale Detrazioni | € 6.050 | |
Verifica Condizione | Totale Detrazioni (€ 6.050) > Imposta Lorda (€ 5.520) | Vero |
Trattamento Integrativo | € 6.050 (Detr.) – € 5.520 (Lord.) | € 530 |
IMPOSTA NETTA FINALE | € 5.520 – € 6.050 + € 530 | € 0 |
Esporta in Fogli
CONCLUSIONE B1: Giulia riceve un bonus di € 530 perché le sue detrazioni superano le tasse dovute (€ 5.520).
Caso B2: La Condizione NON è Soddisfatta (Bonus NON Spetta)
Lavoratore: Marco
- Reddito Imponibile Annuo: € 24.000
- Totale Detrazioni Fiscali: € 2.500 (€ 1.500 Lavoro Dipendente + € 1.000 Altre Spese)
- Calcolo IRPEF Lorda
L’Imposta Lorda è la stessa di Giulia, dato il reddito identico: € 5.520.
- Verifica Bonus e Imposta Netta
Voce | Calcolo | Risultato |
Imposta Lorda | € 5.520 | |
Totale Detrazioni | € 2.500 | |
Verifica Condizione | Totale Detrazioni (€ 2.500) < Imposta Lorda (€ 5.520) | Falso |
Trattamento Integrativo | La condizione non è rispettata | € 0 |
IMPOSTA NETTA FINALE | € 5.520 – € 2.500 | € 3.020 |
CONCLUSIONE B2: Marco non riceve il bonus. L’Imposta Lorda era “capiente” e le sue detrazioni sono state sufficienti solo a ridurla, non ad azzerarla e superarla.
ESEMPIO 3: SCENARIO C – Nessun Diritto (Oltre € 28.000)
Lavoratore: Andrea
- Reddito Imponibile Annuo: € 35.000
- Totale Detrazioni Fiscali: € 6.500
- Calcolo IRPEF Lorda (Progressività Fiscale)
Scaglione Applicato | Base Imponibile | Aliquota | Imposta Lorda Parziale |
1° Scaglione (fino a € 28.000) | € 28.000 | 23% | € 6.440 |
2° Scaglione (eccedenza) | € 35.000 – € 28.000 = € 7.000 | 35% | € 2.450 |
IMPOSTA LORDA TOTALE | € 8.890 |
- Verifica Bonus e Imposta Netta
Voce | Calcolo | Risultato |
Reddito Imponibile | € 35.000 | |
Verifica Bonus | Il reddito supera il limite massimo di € 28.000. | Escluso |
Trattamento Integrativo | € 0 | |
IMPOSTA NETTA FINALE | € 8.890 (Lord.) – € 6.500 (Detr.) | € 2.390 |
Esporta in Fogli
CONCLUSIONE C: Nonostante Andrea abbia molte detrazioni, il superamento del limite massimo di reddito implica che non ha diritto al Trattamento Integrativo e paga € 2.390 di Imposta Netta.
CONSIGLIO PRATICO E RIFERIMENTI NORMATIVI SULLA RESTITUZIONE
Nei casi in cui il diritto al Trattamento Integrativo non sia “assoluto” (specialmente quando il reddito è vicino alla soglia di € 15.000 o € 28.000), esiste un rischio significativo di ricevere il bonus mensilmente e doverlo poi restituire in un’unica soluzione in sede di conguaglio fiscale (fine anno o fine rapporto).
- La Cautela della Rinuncia (Art. 2, D.L. n. 3/2020)
Per evitare questa spiacevole restituzione, è sempre possibile per il lavoratore rinunciare esplicitamente all’erogazione mensile del Trattamento Integrativo, comunicando tale volontà al proprio datore di lavoro (sostituto d’imposta).
- Riferimento Normativo: La facoltà di richiedere la non attribuzione del beneficio è implicita nel ruolo del sostituto d’imposta, come stabilito dall’Articolo 2 del Decreto Legge n. 3 del 2020, che disciplina il Trattamento Integrativo.
- Recupero Successivo tramite Conguaglio
Questa scelta è una cautela, non una rinuncia definitiva al diritto.
Optando per la rinuncia mensile, il lavoratore rimanda la verifica della sua situazione fiscale a fine anno, quando il datore di lavoro effettua il conguaglio IRPEF definitivo.
- Vantaggio: Il conguaglio determina il reddito complessivo e l’imposta finale in modo preciso. Se, in quel momento, il lavoratore risulterà aver avuto diritto al bonus, l’intero importo (€ 1.200 o la quota spettante) verrà erogato in un’unica soluzione con l’ultima busta paga dell’anno o la Certificazione Unica (CU).
- Massima Sicurezza: Se la situazione fiscale è incerta (reddito variabile, molti bonus o spese detraibili), rinunciare all’anticipo mensile è la strategia più sicura per evitare di dover restituire somme consistenti in un’unica rata l’anno successivo.
Ufficio Stampa Adesso Scuola