Concorso DS in Campania: il fantasma del merito e l’illusione dell’anonimato
Il concorso degli anonimi non identificati.
Cronaca di un concorso pubblico dove l’unico vero escluso sembra essere il merito.
Nel concorso per Dirigenti Scolastici in Campania è accaduto l’incredibile. Ancora una volta.
Visionando gli elaborati dei candidati risultati idonei alla prova scritta, emergono anomalie così gravi da far sembrare le “sviste” un dettaglio secondario rispetto alla struttura opaca e incoerente dell’intera procedura.
- C’è un compito in cui il quadro normativo richiesto è ridotto a un fantasma di legge: “secondo decreto… art. …”. Niente sigla, nessuna fonte, nessuna connessione alle funzioni dirigenziali previste. Eppure: idoneo, ben oltre 70/100.
- Un altro elaborato presenta una griglia di valutazione con punteggi parziali che, sommati correttamente, non raggiungono la soglia. Ma, per una qualche alchimia burocratica, il totale supera il minimo richiesto.
Quando il calcolo fa politica, il punteggio diventa un’opinione.
E infine, il dato più grave e imbarazzante: alcuni candidati idonei non sono stati abbinati ad alcun istituto per lo scioglimento dell’anonimato. Una fase imprescindibile del concorso pubblico — saltata. Nessuna traccia, nessuna associazione, nessuna trasparenza.
Chi ha garantito l’anonimato? Nessuno. Chi doveva vigilare? Tutti. Chi ne risponde? Per ora, nessuno.
A questo punto non si tratta più di errori. Si tratta di un sistema che seleziona senza criteri certi, corregge senza coerenza e promuove senza garanzie. A scapito di chi ha giocato secondo le regole. A vantaggio di chi quelle regole sa come piegarle.
La domanda che rimbalza, ormai da mesi, è sempre la stessa: È questo il concorso che decide chi guiderà le scuole italiane?
Se la risposta è sì, prepariamoci: la vera emergenza educativa non è nelle aule scolastiche, ma nelle stanze dove i verbali spariscono, le griglie si correggono a piacimento e l’anonimato è un’illusione ben distribuita.
Ufficio Stampa Adesso Scuola